Il si alla Romagna di Montecopiolo e Sassofeltrio
Sul tavolo del nuovo governo delle Marche

Curiosità 10 nov 2020

Sassofeltrio – Fiato sospeso nell'alta Valmarecchia. Passata la tornata elettorale, ci si aspetta che il Senato si pronunci sul passaggio alla Romagna di Sassofeltrio e Montecopiolo. Su quel si frutto di un referendum espresso ormai 14 anni fa. Sul tavolo, le carte sono cambiate. Dal 24 giugno, i senatori hanno il via, con parere unanime, della Commissione Affari Costituzionali per pronunciarsi sul ddl e, nelle Marche, la governance è cambiata e non dovrebbe più ostacolare l'aggregazione alla rossa Emilia Romagna. Il che esacerba gli umori dei due comitati che continuano a combattere dividendo su tutto anche nell'interpretare l'esito dell'indagine sulla raccolta firme a Montecopiolo che testimoniava di un cambio d'opinione.

Montecopiolo e Sassofeltrio
Per il “ProMarche” Mauro Baldacci «sono stati accertati vizi di forma solo su 2 delle 427 firme raccolte su un bacino di 900 elettori. Il che prova che qualcosa è cambiato». Mentre, verbale alla mano, per il “Pro Romagna” Agostino D'Antonio, l'archiviazione del procedimento il 28 febbraio 2020 deriva dal fatto che «gli indagati non potevano accertare se qualcuno apponeva firme false perché i fogli erano lasciati nei negozi» non sulla loro veridicità.

Anche sui pareri giuridici espressi in audizione al Senato, i due comitati colgono le versioni che fanno più comodo. Per il «Pro Marche» esiste un vulnus in una legge che non pone al Referendum un limite temporale. «Il ricambio del corpo elettorale – ricorda Baldacci – è del 32 % tra deceduti e giovani che hanno acquisito il diritto di voto pertanto va replicata il referendum ». Invece, per D'Antonio «va chiuso l'iter iniziato 13 anni fa con una decisione».

Nella diatriba, chi va per le corte è Bruno Ciucci, il sindaco di Sassofeltrio: «La Regione Marche – commenta - non deve fare nulla perché spetta al Senato muoversi». In tasca, ha gli ottimi risultati del centrodestra nei 2 comuni. Nel suo, la Lega ha vinto con il 39,12% seguita da FdI con 16,47%, terzo il Pd con 13,57%; a Montecopiolo, la Lega è il primo partito con il 26,96%, tallonato dalle “Nostre Marche - Il Centro” a 26,23%, poi si posiziona il partito Fratelli d'Italia al 17,85 e il Pd al 15,30. Ha alle spalle – salvo eccezioni - un comprensorio che ha dato il voto allo schieramento di Acquaroli: nel comune di Carpegna, la Lega ha conquistato il 26,44 e Fratelli d'Italia il 31,27; a Tavoleto, la Lega ha ottenuto 31,27%. Un paesaggio politico dove spicca Pietrarubbia con il M5s primo partito (25,84% ) e Monte Cerignone, con un 36,33% targato Pd.

Véronique Angeletti